di Roberto Cascino
Oggi, lunedì 20 dicembre, è la Giornata internazionale della solidarietà umana. Noi de Il Pulmino Verde ce lo chiediamo spesso che significato abbia assunto questo termine oggi.
Il concetto di impegno etico e morale, il reciproco sostegno che fa dei singoli una collettività viene meno di fronte a una società segmentata, divisa e impaurita in cui è più semplice per un individuo rifiutare il prossimo, senza possibilità di dialogo, che riconoscerne l’impegno attivo nella comunità.
Cosa significa celebrare questa ricorrenza per noi nel 2021?
Cosa dice la Costituzione italiana
Quando ci si avvicina a questo giorno improvvisamente un po’ ovunque, dai telegiornali ai meme condivisi dal prete della Parrocchia vicino casa, proliferano le citazioni sottolineate dell’art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana, che in effetti ci dice:
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Vedete? Lo abbiamo fatto pure noi perché, ormai lo sapete, siamo boomeroni inside.
Crediti Immagine: me stesso, con Memematic
Non è che sia sbagliato, ma quel concetto di solidarietà lì espresso originariamente si riferisce a un obbligo morale che si crea tra i membri di una collettività.
Esso trova corrispondenza, rispettivamente ai tre aggettivi che ne definiscono l’ambito nell’articolo costituzionale, nella difesa della Patria, nell’obbligo di contribuzione delle spese e nella fedeltà alla Repubblica.
Il significato, etimologico e giuridico, di solidarietà è però anche investito di storia e battaglie sociali: per cui troviamo nell’art. 32 del Codice della Protezione Civile (sì, è una cosa che esiste) un’estensione meno individualistica e più comunitaria del termine.
Se sembra una difesa a colpi di avvocatese, al limite dell’azzeccagarbugli, avete ragione ma è esattamente quello che ci preme evidenziare nella giornata di oggi.
Tra tante manifestazioni mediatiche volte a celebrare gli italiani come un popolo solidale (nel senso dell’art. 2 della Costituzione, fateci caso) noi vogliamo tenere alta l’attenzione su tutti coloro che per questioni di solidarietà sono finiti nei guai con le istituzioni.
Ci pare opportuno sottolinearlo perché le persone che qui vogliamo ricordare sono state accusate, processate e in alcuni casi condannate a causa di un movimento politico e ideologico, più che di un illecito giuridico.
Non stiamo dicendo che i fatti contestati non siano accaduti: stiamo dicendo che, talvolta, “abbiamo una responsabilità morale a disobbedire a leggi ingiuste”.
Personaggi di solidarietà
Mimmo Lucano
Ex sindaco di Riace, personaggio simbolo dell’attivismo in Italia e nel mondo, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione per atti di illecito amministrativo nell’ambito della gestione dello SPRAR diffuso con cui aveva fatto rinascere il paese calabro.
Luca Traini, la persona che ha sparato a sei migranti a Macerata, è stato condannato a 12 anni. Così, per dire.
Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi
Una coppia di persone che, fuori dalla stazione di Trieste, ha messo in piedi un presidio medico per curare le persone che attraversano il confine, dopo aver percorso tutti i Balcani praticamente a piedi. A inizio anno hanno dovuto fronteggiare l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina: uno stigma sociale e un colpo psicologico che non si ferma, neanche ora che l’accusa è archiviata.
Emilio Scalzo
Attivista No Border e No Tav, è stato arrestato e consegnato alle autorità francesi con l’accusa di aver colpito un gendarme a maggio, nel corso di una manifestazione in Val di Susa degenerata in tafferuglio. Noi conosciamo la realtà di Oulx e sappiamo quanto sia grigio il rapporto con le istituzioni sul territorio.
Agiamo in maniera diversa, ma i principi che ci animano sono vicini: oltretutto sembra che la consegna alle autorità francesi sia inusuale e costituisca un precedente pericoloso.
Pia Kemp
Tutti noi ci ricordiamo degli attacchi personali e politici rivolti da Matteo Salvini, allora Ministro dell’Interno con la pretesa di ottenere pieni poteri, a Carola Rackete, che poi dovette anche subire un’indagine, chiusa con archiviazione, della Procura di Agrigento.
Meno persone si ricordano di un’altra vicenda che coinvolge 21 individui, tra cui la Comandante della Iuventa e Don Mussie Zerai. Costoro sono accusati di favorire l’immigrazione clandestina per aver salvato migliaia di vite in mare.
Queste vicende risalgono al 2016/7, quando al Viminale sedeva Minniti e il governo Gentiloni rinnovava gli accordi con la Libia: giusto per darvi un’informazione da tirare fuori al momento giusto nel corso del pranzo di Natale coi parenti.