di Alba Mercolella 

Nel Canale della Manica ormai passa uno dei confini esterni dell’UE, luoghi in cui i diritti sembrano morire, come accade anche su un altro confine esterno: quello tra la Polonia e la Bielorussia.

 

Molti sono rimasti impressionati dalle immagini della “nave prigione” che ci arrivano dal Regno Unito. La Bibby Stockholm è stata affittata dal governo britannico e può ospitare fino a 500 persone con a disposizione 222 stanze.

Una macabra struttura ancora vuota che dovrebbe cominciare le attività nelle prossime settimane. Un’accoglienza dedicata ai migranti maggiorenni in attesa dell’esame della propria domanda di asilo.

Il concetto di accogliere è letteralmente capovolto. A capovolgerlo è stata la propaganda incarnata nelle persone che rappresentano quelle istituzioni, o sarà stato il (neo)colonialismo? Del resto, la società che gestisce la nave appartiene alla Bibby Line, nata nel 1807, il cui fondatore John Bibby prese attivamente parte alla tratta degli schiavi dall’Africa alle colonie.

Separazioni e tensioni non sono mai un bene, come dimostrato anche dall’inasprimento dei confini dell’UE negli ultimi anni.

Una delle conseguenze della Brexit è che il Canale della Manica, ora, è diventato un confine esterno dell’Unione Europea: proprio lì sta per essere inaugurata una nave prigione.

Molto più a est, invece, c’è un confine esterno dove le persone che vogliono raggiungere l’UE sono usate come arma di tensione.

Ci si riferisce al confine tra la Polonia e la Bielorussia, dove i migranti vengono utilizzati per creare quel genere di tensioni tipiche degli scenari di guerra ibrida. Intanto, le questioni di potere superano quelle dei diritti, che muoiono ogni giorno.

Non ci può essere silenzio davanti a tutto questo: bisogna parlarne. Ecco perché, come abbiamo annunciato poche settimane fa, abbiamo deciso di tornare sul confine polacco-bielorusso: per continuare a raccontarlo.

 

Per riuscirci, abbiamo creato una raccolta fondi su DeRev che ci permetterà di realizzare il sequel di “Metalli Pesanti, reportage sul confine polacco-bielorusso che racconta le recenti evoluzioni di quella parte di mondo: dalla nascita della zona rossa tra i due Paesi all’inaugurazione del muro che ora divide in modo brutale la foresta di Białowieża, situata proprio sul confine.

Il muro è stato inaugurato poco più di un anno fa. Per le persone solidali, i volontari e gli attivisti non solo è difficile, ma è anche atroce operare in un contesto tanto duro, che per di più non riesce ad avere adeguata eco mediatica.

Per quel che possiamo, vogliamo dare voce a queste realtà. Ma nessuno dei viaggi realizzati da Il Pulmino Verde sarebbe stato possibile senza il sostegno di chi ci ha dato fiducia, scegliendo di sostenere le nostre iniziative.

Con le risorse raccolte realizzeremo non solo un prodotto di qualità, ma sosterremo anche le realtà che operano laggiù acquistando beni necessari come cibo e vestiario.

Il Canale della Manica e la foresta di Białowieża sono due tra i confini esterni dell’Unione Europea che l’hanno resa una fortezza chiusa in sé stessa, negando la libertà di movimento e affossando i diritti umani con navi prigione e muri. Fatti del genere non possono passare inosservati e noi, per quel che possiamo, vogliamo fare la nostra parte.